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Gruppi di Liberazione Bioenergetica

AVVISO IMPORTANTE

Il Centro Liberazione di Vicenza ha cessato le attivita' dei Gruppi di Liberazione Bioenergetica dal mese di Aprile 2019.

Franco Gaspari ringrazia tutte le persone che con la loro partecipazione e con il loro attivo contributo hanno aiutato in tutti questi anni allo sviluppo del Centro Liberazione.


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Gruppi di Liberazione Bioenergetica

AVVISO IMPORTANTE

Il Centro Liberazione di Vicenza ha cessato le attivita' dei Gruppi di Liberazione Bioenergetica dal mese di Aprile 2019.

Franco Gaspari ringrazia tutte le persone che con la loro partecipazione e con il loro attivo contributo hanno aiutato in tutti questi anni allo sviluppo del Centro Liberazione.

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ALTRE INFORMAZIONI


Centro Liberazione Corporea di Vicenza, Via Galilei 1/3, 36057 Arcugnano (Vicenza).  

ORIGINI DELLE STRUTTURE CARATTERIALI BIOENERGETICHE (Il TIPO SCHIZOIDE)



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Il Tipo Schizoide


Questa parte dello scritto è costituita dai profili dei cinque caratteri secondo la visione della Bioenergetica. Si tratta qui, di rappresentazioni sommarie che a volte possono apparire eccessivamente montate. L'esagerazione serve a mettere in rilievo i contorni dei personaggi, un po' come in un'incisione silografica sul legno. Occorre tener presente che non tutte le caratteristiche si adattano a tutti quelli che appartengono ad un determinato carattere. Questo è semplicemente un modo per esaminare se stessi seguendo un tracciato agevole e lineare. Anche la constatazione: "Così non sono!" appartiene alla vera conoscenza di sé stessi.

Inizierò dal carattere "Schizoide" e mi muoverò attraverso un percorso sistematico descrivendo uno dopo l'altro i cinque caratteri e le loro caratteristiche individuali. Vi consiglio di leggervi più volte tutte le cinque descrizioni prima di azzardare un riconoscimento. Ad alcuni apparirà subito chiaro dove collocarsi. Altri avranno bisogno di un po' di tempo. Un buon criterio è il seguente: se durante la descrizione di un carattere provate una "sensazione spiacevole", può darsi che vi troviate sul vostro terreno. La vera comprensione è spesso collegata con un'esperienza di improvvisa intuizione, che però si manifesta a volte solo dopo settimane e mesi e dopo aver riflettuto o parlato a lungo sulla questione anche con altre persone.

Il Carattere Schizoide

L'esperienza primaria del carattere "Schizoide" è stata caratterizzata dal trauma del Rifiuto, che lui avverte dentro di sé come una sensazione di Vuoto. Alcuni hanno "saputo" fin da quando si trovavano nel ventre materno: "Io non sono desiderato".
Ci sono dei tipi Schizoidi che hanno avuto dei genitori psichicamente o fisicamente invadenti o che sono cresciuti in ambienti dove veniva fortemente limitato il loro spazio vitale. Il loro mondo interiore era l'unico luogo libero nel quale si potevano muovere indisturbati. Alcuni hanno ricevuto poca tenerezza e poca attenzione. Così le loro stesse capacità di esprimere sentimenti o di manifestarli fisicamente sono rimaste poco sviluppate. Sentono in sé un vuoto abissale. La mancanza di sicurezza, la sensazione di essere senza patria e la solitudine, possono condurre il tipo schizoide a rintanarsi in se stesso come un animale che in pericolo di vita si finge morto. Molti schizoidi attraversano la vita raccogliendo ciò che possono, nella speranza di riempire il vuoto interiore. In questo modo essi diventano ricettivi e sensibili. Gli schizoidi sono posseduti da una sorta di costrizione a "prendere", "comprare", "possedere", "trattenere dentro più informazioni possibili". La passione collezionistica dello schizoide si dirige spesso su pensieri, idee, sapere, silenzio e spazio.
Ma ci sono anche degli schizoidi la cui mania di possesso si è realizzata e che possono accatastare le cose più curiose: libri, francobolli, tappi di bottiglia, vecchi giornali, quadri, oggetti d'antiquariato, lattine di birra, pacchetti di sigarette, dischi di jazz, ecc. .-
Gli schizoidi hanno bisogno di una sfera privata protetta e chiusa. Anelano ad un luogo in cui vivere inosservati, un castello, un'isola solitaria, una villa isolata lontana dalla città, e poter pensare: "La
mia casa è il mio palazzo reale!". La maggior parte degli schizoidi sono introversi; le eccezioni confermano la regola. Di natura sono frati, eremiti, filosofi, eruditi da tavolino, bibliotecari, tecnici cavillosi, programmatori di computer, oppure passano continuamente da un lavoro all'altro. Gli schizoidi portano spesso gli occhiali. I loro occhi mostrano segni di usura prima di raggiungere i vent'anni. Tutta la loro energia è infatti concentrata nel vedere tutto e nel cogliere tutto. I loro occhi sono degli aspirapolvere. I tipi schizoidi vedono tutto, sentono tutto e trattengono tutto. Tutte le attività nelle quali si può guardare attraverso vetri, come microscopi o telescopi, per osservare, li attraggono. Molti di essi scattano volentieri delle fotografie. A loro piace tutto ciò che gli permette di assumere un ruolo di osservatori. Molti inventori, scopritori e scienziati geniali sono o sono stati degli schizoidi.

I cinque volti dell'anima incarnata

Gli schizoidi cercano di non lasciarsi trasportare nel vortice dei sentimenti e degli avvenimenti, ma di sviluppare piuttosto qualcosa come l'obiettività. E' importante per loro mantenere la calma, almeno esteriormente, e tenere sotto controllo le proprie emozioni. Nessuno deve notare che sono furiosi, che si sono innamorati o che competono con qualcuno. Odiano tutti quegli atteggiamenti in cui le persone esibiscono in maniera artificiosa manifestazioni d'affetto o quei modi di fare complimentosi e svenevoli. Spesso giungono ad avere difficoltà a mostrare i sentimenti, anche se lo vorrebbero. All'esterno allora normalmente pare che siano presuntuosi e freddi, che non abbiano bisogno di nessuno e che si sentano superiori alle persone che sono loro vicine. In realtà, la maggior parte dei tipi schizoidi hanno una vita emozionale intensa. Ma nell'istante in cui capita loro qualcosa è come se i sentimenti fossero bloccati e danno l'impressione di rimanere sempre indietro rispetto a quell'avvenimento. Per prima cosa lo schizoide registra l'accaduto con gli occhi, le orecchie e il cervello, l'atteggiamento che gli consente di affrontarlo, per così dire, obiettivamente. Non appena è solo con se stesso comincia a valutarlo, e in effetti, di nuovo a partire dalla testa, ordina e "mette in fila" i sentimenti. Questo è il metodo attraverso il quale i tipi schizoidi trovano gradualmente l'accesso alle emozioni. Generalmente, gli schizoidi, si sentono più vicini agli assenti che ai presenti. Essi possono nutrire sentimenti molto caldi per persone lontane. Poiché però solo raramente esprimono queste emozioni in maniera diretta, ma le annunciano piuttosto con piccoli gesti, gli amici o i partners dei tipi schizoidi possono avere facilmente la sensazione che essi non nutrano grande interesse per gli altri.

L'amicizia con un tipo schizoide può diventare molto profonda a condizione che non ci si aspetti da lui tre cose: iniziativa, vicinanza fisica e dedizione totale. Lo schizoide ha paura di dare il dito mignolo, perché teme che si possa poi desiderare da lui l'intera mano e anche di più. Chi però si accontenta del dito mignolo o di meno, troverà in un amico schizoide un fedele compagno di cammino, un ascoltatore paziente e silenzioso e un consigliere corretto. I tipi schizoidi si sentono attratti dal misticismo, la psicologia, la filosofia, la fisica, la matematica e dall'informatica. Molti psicologi e molti religiosi sono degli schizoidi. Se uno schizoide intraprende un'attività in ambito religioso o psicologico o scuola simile, sarà continuamente alla ricerca di qualcosa per arricchire e perfezionare la sua formazione professionale perché, lo schizoide, prima di sentirsi maturo per un qualsiasi compito ha bisogno di essere sicuro di aver veramente colto il quadro d'insieme. Ciò, naturalmente, non avviene mai; e così egli è un'anima in pena che si affanna per colmare il vuoto che sente dentro, ma che non riesce mai a riempire. Lo schizoide cerca di evitare tutto ciò che potrebbe attirare l'attenzione su di sé. La sua tattica può essere riassunta nella frase: "Come mi posso comportare affinché meno persone possibile si accorgano della mia presenza o prendano qualcosa da me?" Se in un discussione, l'argomentazione converge troppo sul personale, gli schizoidi sviluppano sottilmente una grande abilità nell'allontanare la discussione da se. Non appena hanno la sensazione che qualcuno li voglia analizzare, si ritraggono. Gli schizoidi odiano far sapere agli altri ciò che pensano e ciò che provano. Ad esempio, se in gruppo venissero esortati a "condividere" le proprie sensazioni, la maggior parte delle persone con carattere schizoide, innalzano un muro o inventano un modo per cavarsi d'impiccio in maniera elegante e discreta. I tipi schizoidi non vogliono esporsi e mettere in mostra il loro aspetto più intimo. Se non è possibile evitare di essere coinvolti, di solito aspettano fino alla fine e allora comunicano il meno possibile. Ma ascoltano bene ciò che dicono gli altri: niente sfugge alla loro attenzione.

Molti tipi schizoidi hanno difficoltà a condurre il ruolo di genitori. Essere genitore, per uno schizoide, è un'esperienza logorante e frastornante. I bambini prendono continuamente tempo, spazio ed energia dai loro genitori, mentre gli schizoidi hanno bisogno del loro spazio privato. Questo è uno dei motivi per cui molti schizoidi indietreggiano di fronte alla prospettiva di sposarsi e di mettere al mondo dei bambini. Hanno paura che, con la loro vivacità eccessiva, questi piccoli irrequieti possano pretendere da loro troppa attenzione e che la loro educazione comporti uno sforzo immane, troppo gravoso per le risorse che essi possiedono.

I tipi schizoidi odiano l'insistenza e gli invadenti. Se si vuolevedere uno schizoide, normalmente così misurato, andare su tutte le furie, basta entrare e uscire sfacciatamente, senza bussare, dalla sua stanza privata. Egli protegge la sua sfera individuale e personale gelosamente, come se fosse un prezioso tesoro.

I tipi schizoidi che esercitano una professione dove sono costretti a stare insieme ad altri, devono regolarmente allontanarsi dall'ambiente e dalle persone e rimanere in isolamento per un tempo più o meno lungo, per rifornirsi di "carburante". La maggior parte di loro trova faticose e sfiancante troppe persone e troppa vicinanza. Hanno bisogno di tempo per se stessi, per ordinare i loro pensieri e i loro sentimenti e per prepararsi interiormente a nuovi incontri.

Nel periodo estivo, qualche anno fa, ho trascorso alcune settimane in un centro dove si pratica la meditazione buddhista. Dopo qualche giorno di permanenza mi sono reso conto che quasi tutti quelli che frequentavano quel luogo di meditazione facevano parte della caratteriologia degli schizoidi. Ho fatto amicizia con un monaco buddhista che risiedeva in quel centro da una decina d'anni, e gli ho fatto conoscere i caratteri bioenergetici, e, per provocarlo un poco, gli ho detto: "Ti ammiro e sono profondamente meravigliato: Ho visto che riesci a sedere immobile per più di 3 ore in meditazione. Ho sempre pensato che voi buddhisti aveste già raggiunto uno stadio molto elevato della contemplazione, perché io non resisterei mai a sedere fermo per delle ore e non fare niente. Ma ora so che la maggior parte di voi appartiene alla categoria degli schizoidi." Il monaco è quasi morto dalle risa. Ha avuto l'onestà di ammetterlo. Molti tipi schizoidi non conoscono niente di più bello al mondo che stare seduti per ore e ore a fissare qualcosa, oppure niente. Se ne stanno seduti così, hanno la loro calma, nessuno vuole niente da loro, non devono dare niente.

Ciò che è stato detto fino ad ora potrebbe indurre al malinteso che tutti gli schizoidi siano mistici, filosofi, intellettuali, grandi pensatori o per lo meno persone particolarmente intelligenti. Purtroppo va detto che esistono anche degli schizoidi completamente stupidi, ma anche per loro la testa è la centrale da dove partono gli impulsi che controllano e dirigono tutte le loro azioni, i loro comportamenti e le loro connessione della realtà, qualunque essa sia.

Il corpo dello Schizoide

Molti schizoidi hanno un corpo esile, magro, fortemente contratto e i muscoli che circondano la colonna vertebrale sono dolorosamente ritorti e tesi. Il segno più evidente di questa ritorsione è la scogliosi, di cui spesso gli schizoidi sono affetti. Ci sono molte prove cliniche che questo tipo di struttura caratteriale sia il risultato di una difesa precoce contro il rifiuto, la non-accettazione e l'indisponibilità della madre, o dei genitori verso il loro bambino, soprattutto durante il primo anno di vita. Il piccolo avverte il malumore e l'avversione della madre nei suoi confronti, e si difende tendendo tutto il suo corpo, contraendo le giunture, anestetizzandosi fisicamente ed emozionalmente, congelando dentro i sentimenti e torcendo le correnti energetiche intorno all'asse della spina dorsale. La ritorsione è a volte così forte da deformare la spina dorsale stortandola.
Il corpo del tipo schizoide sovente è fortemente ricurvo, ripiegato, chiuso in sé. I muscoli flessori, quei muscoli che servono per proteggersi, per chiudersi, sono cronicamente contratti.
Le aree di maggior tensione sono alla base del cranio, rigidità che è tipica di questa struttura caratteriale e che viene definita appunto "bottone schizoide", nelle articolazioni delle gambe, nei muscoli pelvici e nel diaframma. In vita la tensione è talmente forte e convulsa da dare a volte l'impressione che il corpo stia per dividersi a metà. La faccia dà l'impressione di una maschera rigida e lo sguardo poco brillante, se non totalmente assente, risulta vuoto e scarsamente espressivo. Il cuoio capelluto sulla cima della testa è teso e nel maschio c'è una forte tendenza alla calvizie sulla fronte. La bocca non è mai piena e sensuale. Le braccia in conseguenza dell'immobilità delle scapole, cadono come se fossero senza vita lungo il corpo e il loro movimento appare meccanico. I piedi spesso sono contratti e freddi e c'è la tendenza a spostare il peso del corpo verso l'esterno dei piedi. La respirazione dello schizoide presenta un disturbo caratteristico: nonostante la morbidezza del torace e l'ampiezza della gabbia toracica l'inspirazione dell'aria risulta scarsa; inoltre ogni volta che vuole espandere il torace è costretto a contrarre la cavità addominale. Ciò impedisce al diaframma di scendere, cioè si contrae in modo tale da non permettere ai polmoni di muoversi verso il basso. In questa condizione, il tipo schizoide si sforza di respirare con la parte superiore del torace, in modo da inspirare una quantità d'aria sufficiente. Nella persona "normale", il torace e il ventre tendono ad allungarsi contemporaneamente, il torace propende ad estendersi verso l'alto, mentre il ventre è portato a dilatarsi verso il basso; nello schizoide il torace o il ventre vengono mossi indipendentemente.

Vi sono anche degli schizoidi che presentano anche una figura più piena e atletica, che non hanno l'espressione assente degli occhi, che amano stare in compagnia e che sono molto attivi. Questi tipi, oltre ad avere molti tratti in comune con gli schizoidi, sono però persone sospettose e diffidenti, e in realtà appartengono ad un carattere che viene definito "Paranoide", del quale parlerò in un altro scritto.

Il copione psicologico dello Schizoide

Per "Copione Psicologico" si intende il programma di vita di una persona, una specie di "dramma" che la persona recita ripetutamente e inconsciamente.
Il copione che una persona recita in continuazione, ha anche a che fare con gli obiettivi e con il modo che, da questa persona, viene reputato più opportuno per conseguirli. Nel caso dello schizoide, il suo copione specifico è direttamente collegato al bisogno di eliminare la sensazione di vuoto che sente dentro di sé. Gli schizoidi pensano che l'unico modo per evitare il vuoto che sentono sia quello di "aumentare il loro bagaglio di conoscenze". Il tipo schizoide ritiene di poter proteggere la propria vita essendo "informato su tutto" in maniera più dettagliata possibile. Le informazioni che prende dal mondo esterno e immagazzina non bastano mai. I tipi schizoidi hanno sempre bisogno di un altro corso, di un altro libro, di ancora un altro diploma, di un ulteriore approfondimento della questione, di ascoltare quell'argomento un'altra volta, e così via.

Nei miei gruppi di "Liberazione Bioenergetica", sono presenti in quantità sproporzionata. Le teorie psico corporee che spiegano le relazioni fra la mente e il corpo, li affascinano: i modelli psicoanalitici, il linguaggio del corpo, lo studio dei caratteri, le leggi dell'ereditarietà, le fasi evolutive della crescita, le filosofie orientali, i concetti elaborati più recentemente dagli studiosi di psicosomatica, ecc., ecc. .- Per questo ci sono molti tipi schizoidi attratti dalle strutture caratteriali della Bioenergetica.
Lo schizoide si trova a suo agio e sguazza nel mondo astratto delle idee, dei concetti e delle teorie.
Ne conosco però anche alcuni che le rifiutano radicalmente, perché le ritengono come uno sconvolgimento dei loro piani, in grado di smascherare il loro programma di vita. Si pensi a quale trauma potrebbe essere per uno schizoide che per una intera esistenza ha brillato per superiorità intellettuale lo scoprire improvvisamente che la sua forza è anche la sua "malattia".

Lo Schizoide: il Buddha non-illuminato

Uno dei "meccanismi di difesa" che i tipi schizoidi praticano con predilezione, si chiama: "Ritirata". Ciò che gli schizoidi temono maggiormente è l'impegno emotivo. Quanto più sono "corazzati", o in altre parole quanto più sono in posizione difensiva, tanto più rifuggono i sentimenti, il sesso e le relazioni che producono dipendenza. Se si tocca uno schizoide di solito si spaventa oppure fa un gran
balzo. Per questo molti di loro sviluppano un inclinazione per la vita da "single". Per motivi legati a questo loro timore spesso scelgono di non sposarsi, i maschi possono diventare scapoli stravaganti e le femmine possono rimanere nubili o avere storie d'amore di breve durata.
Nelle conferenze o nei gruppi, siedono di solito nell'ultima fila, oppure scelgono un posto nella stanza dove non farsi notare. Se infatti sedessero davanti o in una posizione piuttosto in vista, c'è il rischio che il conferenziere o il conduttore del gruppo possa porre loro improvvisamente una domanda, oppure che gli venga chiesto di alzarsi, ma essi non vogliono finire in nessuna situazione emotivamente imbarazzante.
Gli schizoidi vogliono vedere, ma non essere visti; sono come i poliziotti privati del supermercato che hanno la visione di tutto ciò che succede attraverso le telecamere a circuito chiuso, ma nessun cliente si accorge di essere osservato. Lo psichiatra americano Ken Wilber ha chiamato il tipo schizoide il "Buddha non-illuminato".
Il "Buddha illuminato" è capace di staccarsi dal mondo e dalle sue passioni, dopo averle vissute e sofferte. Il "Buddha non-illuminato" rinuncia alle sue emozioni, perché non può né vuole trovarsene
immischiato. Per questi tipi, la pratica della meditazione può essere pericolosa, in quanto può diventare un metodo che li rende immuni e completamente distaccati dalle vicende umane e dalle sensazioni corporee.

Un altro "meccanismo di difesa" del tipo schizoide si chiama: "Segmentazione".
Molti schizoidi dividono la loro vita in una quantità di segmenti o di scomparti, che in pratica esistono in maniera indipendente l'uno dall'altro. E' possibile ad esempio che in ognuno di questi ambiti loro abbiano amici e conoscenti, che non vengono a sapere mai nulla l'uno dell'altro.
Lo schizoide può produrre una rete di "relazioni parziali" con una grande quantità di persone; se ognuna di queste persone si limita a rimanere nella sfera dove lui le ha confinate e non si intromettono nella sua vita complessiva, esse possono stare sicure che riceveranno tutta la sua stima.

Un "meccanismo di difesa" molto sfruttato dai tipi schizoidi è lo "Stabilire dei confini".
Poiché gli schizoidi hanno paura del coinvolgimento e della pretesa emotiva eccessiva, molti, si sentono sicuri solo se in una relazione viene stabilito in anticipo per quanto tempo essa possa durare e se si fissano con precisione le adeguate distanze. Vorrebbero sapere, quanto dura un incontro o un appuntamento, per potervisi preparare internamente, e, hanno bisogno di tempo per poter essere pronti ad incontri stressanti. E' facile che si sentano minacciati da visite a sorpresa non programmate; trovano particolarmente irritanti questi imprevisti e si innervosiscono molto quando succedono, specialmente se il visitatore o la visitatrice si presentano con delle attese emotive.
Da un tipo schizoide dunque si riceve qualcosa solo quando non lo si attende né pretende.

E infine un ultimo "meccanismo di difesa" che è tipicamente degli schizoidi: "la Dissociazione".
Per definizione la "dissociazione" è quel processo attraverso il quale le funzioni mentali di una persona si dividono, permettendo l'espressione di tratti caratteriali opposti a quelli che la persona manifesta normalmente, agendo e comportandosi "come se" fosse un'altra persona. Questi episodi possono durare alcuni minuti, a volte per ore o addirittura per giorni e mesi. La storia del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde, il racconto romanzesco di due personalità complete e totalmente opposte che si alternano in una medesima persona, può facilmente spiegare o dare un'idea di cosa sia la "dissociazione".
Il tipo schizoide, come più volte è stato appurato, ha uno scarso contatto con il proprio corpo e con le proprie emozioni, ne consegue che il suo pensiero è dissociato dalle sue sensazioni. Egli vive la costante frattura energetica fra la testa e il resto del corpo, impedendogli di essere consapevole dei sentimenti che pulsano nel centro del suo organismo. Ha imparato a rifugiarsi nella testa per non sentire emozioni come: la paura, la rabbia, la disperazione, la tristezza, il vuoto, ecc. .-

Sono stato più volte testimone del processo di "dissociazione", un esempio molto vistoso è dato dal caso di una donna di trentacinque anni con la quale ho lavorato tempo fa individualmente e bioenergeticamente. Da circa un anno, questa donna era stata lasciata dal marito per andarsene con un'altra. Dopo la separazione, aveva cominciato a soffrire di profondi sentimenti di apatia. Aveva grande difficoltà a intraprendere ogni tipo di attività, compresi i normali lavori domestici. Trascorreva gran parte del tempo restando immobile, con lo sguardo perduto nel vuoto, indifferente a tutto ciò che le accadeva intorno. Dopo alcuni incontri, la invitai ad esternare la rabbia che ancora nutriva nei confronti del suo ex marito sfogando tutta la carica che aveva accumulato, contro un grosso cuscino. Quanto più si coinvolgeva e permetteva ai suoi sentimenti di rabbia di venire a galla, tanto più aumentava la sua ansia. Ad un certo punto, l'ansia si trasformò in un breve attacco d'angoscia, dopo di che, d'improvviso divenne estremamente calma e disse che ora era seduta su una sedia che stava dall'altra parte della stanza. Da quella confortevole posizione poteva osservare se stessa che si trovava vicino a me, senza sentire nessuna delle violente emozioni che agitavano l'altra donna. Sentendosi minacciata dai suoi impulsi di rabbia che stavano emergendo, si era "dissociata" automaticamente da questo aspetto di se inaccettabile. Il suo sé rabbioso stava in piedi vicino a me, il suo sé calmo e attento guardava il tutto dall'altro lato della stanza comodamente seduto. La cosa si ripeté per molte settimane, ogni volta che, durante gli incontri, sentiva riemergere gli impulsi aggressivi, lei, si "dissociava" e osservava sé stessa da lontano.
Fu necessario un anno di intenso lavoro bioenergetico perché questa donna gradualmente riuscisse a familiarizzare con le sue emozioni, e soltanto quando cominciò a riconoscere la rabbia come parte di sé stessa, riuscì a riunire i due aspetti di sé.

Vita sessuale e affettiva dello schizoide!

L'amore e il sesso risultano spesso un dramma per gli schizoidi, perché nella relazione erotica il desiderio di prossimità si scontra con quello altrettanto forte di distanza. Il suo cronico dilemma è che se entra in contatto con un'altra persona c'è il rischio che ne esca distrutto, mentre se rimane fuori dal contatto si sente perso. I suoi stimoli sessuali, però, sono molto forti, e a volte diventano così pressanti che egli, pur desiderandolo, non riesce ad evitare del tutto di farsi coinvolgere.
Nel rapporto sessuale è raro che gli schizoidi comunichino con il partner, perché la sessualità per loro è una forma di comunicazione non-verbale. Che li solleva dal difficile compito di dover esprimere i loro sentimenti a parole. Per lo schizoide il sesso è importante perché gli fornisce l'occasione di ottenere quell'intimità e quel calore da cui dipende per la sua sopravvivenza. Egli infatti non è interessato alla ricerca del piacere; i suoi bisogni primari sono: sopravvivere e sfuggire alla solitudine imposta dal distacco emotivo. Per lo schizoide il piacere è un concetto irrilevante, in quanto mette al primo posto la lotta per il suo diritto di esistere.

Il trauma fondamentale della personalità schizoide è che non c'è mai stata un'intimità fisica "gradevole" con sua madre. La madre dello schizoide, nel primo anno di vita, non ha saputo rispondere con calore alle sue esigenze di contatto, e il figlio è cresciuto con la sensazione che a nessuno importasse di lui. L'esperienza gli ha dimostrato che era meglio non insistere sul bisogno di contatto fisico, perché quando si ostinava troppo, i suoi genitori reagivano con ostilità.
Lo schizoide quindi ha imparato a reprimere il suo desiderio di intimità per evitare il dolore dello struggimento inappagato. Il risultato di tutto ciò è che oggi il tipo schizoide si trova a vivere una battaglia perenne fra l'accettare o rifiutare il contatto intimo. Gli schizoidi si fidano solo di poche persone. Comunicano i loro segreti solo in relazioni molto importanti. Invitano ad entrare nel loro "Castello" solo la persona in cui ripongono vera fiducia. Il suo minore o maggiore coinvolgimento affettivo e sessuale con un partner quindi è direttamente proporzionale al genuino interesse, all'accettazione, la fiducia e il rispetto che l'altro/a è disposto/a ad offrirgli.

L'illusione dello schizoide: Essere Santo!

Ogni tipo caratteriale è la somma di tutte le esperienze che hanno contribuito a modellare la sua personalità. Quante più esperienze, soprattutto nella prima infanzia, hanno minato i sentimenti di sicurezza e di auto accettazione dell'individuo, tanto maggiore sarà l'investimento di energia che egli dovrà usare per coprire con l'illusione questi avvenimenti traumatici. In ogni struttura di carattere si possono perciò trovare immagini, illusioni, ideali, sogni e fantasie, che compensano questa offesa alla parte più sensibile della sua personalità.

Lo schizoide è un individuo che si è sentito rifiutato come essere umano. Come reazione a questo rifiuto, la personalità dello schizoide si è spezzata, creando una spaccatura tra la mente e il corpo.
In conseguenza a questa separazione tra la mente e il corpo, ha avuto luogo la perdita del suo senso d'identità. Senza più un senso d'identità, egli entra in uno stato di depersonalizzazione. Depersonalizzandosi, l'Io dello schizoide, si deforma e costruisce un'immagine ideale di sé stesso. L'auto immagine che lo schizoide adotta più frequentemente, si basa sull'illusione di essere una specie di Santo, di essere cioè una persona così buona e tollerante, da perdonare tutti quelli che gli hanno fatto e gli faranno del male. Il considerare se stesso un Santo, nel tipo schizoide, si colloca sulla soglia dell'identificazione mistica. Tale illusione gli è necessaria per neutralizzare il senso di vuoto e di desolazione che impregna la sua presenza nel mondo, e gli fornisce la fervida speranza di una vita migliore nell'aldilà. L'identificazione di se stesso come se fosse un Santo, persona buona, generosa, compassionevole, ecc., gli offre la sensazione di avere un corpo di spirito, un corpo non più vincolato dalla carne, non più prosciugato dal sangue caldo. Il corpo viene trasceso (cioè esiste, ma al di fuori o al di sopra delle sensazioni fisiche di vuoto), e può quindi sopravvivere in una forma
che considera la spiritualità e la sensibilità.
E' capace di influenzare la gente per vie indirette, quasi telepaticamente. In questo modo egli può fare anche del bene nel mondo. Gli ideali e le rette intenzioni del "Santo" schizoide gli forniscono una sorta di auto rispetto che può riuscire a contrastare il senso disperato di non-essere.
In un certo modo, lo schizoide vive oltre la tomba, agisce come se il suo corpo fosse già in parte morto; questo è peraltro ciò che egli sente: come se avesse un'altra esistenza oltre al corpo.

Molti fra i più grandi mistici, con questo tipo di difesa, nutrivano una soggiacente radice schizoide. Il semplice indicare le caratteristiche dell'abbandono della materialità, insite nel loro misticismo, evidenzia in modo profondo questo bisogno di trascendere il corpo; anche se ciò non vuole in alcun modo sminuire i valori spirituali e umanitari di questi personaggi.

Lo schizoide può illudersi di essere un "Santo" solamente reprimendo e negando l'altro aspetto della sua personalità: "Il Demonio". Per sua sfortuna difatti il Divino e il Diabolico sono ambedue facce della stessa medaglia: Angeli e Demoni coabitano nello stesso incubo. Sotto la superficie della struttura fisica dello schizoide, in profondità, si agitano passioni represse, sentimenti di rabbia e di odio. Se infatti fosse possibile smontargli l'immagine angelica, il tipo schizoide si ritroverebbe in balia di sentimenti negativi, di pensieri ostili e animosi, fantasie di crudeltà e di malignità, impulsi brutali, desideri violenti e criminosi, che erano relegati nelle profondità dell'inconscio. Ma se questo aspetto della sua personalità dovesse rimanere sotto controllo e non dovesse mai emergere a livello cosciente, il lato demoniaco continuerebbe comunque a tormentare la coscienza dello schizoide; a volte sotto forma di pensieri ossessivi e assillanti, altre volte sotto forma di incubi o di deliri angosciosi difficili da controllare.

La redenzione dello Schizoide

Poiché è indiscutibile la stretta relazione fra mente e corpo, alla dissociazione e alla rigidità del corpo, corrisponde nel carattere schizoide, una personalità indebolita. L'assenza di coinvolgimento con il corpo produce un inadeguato senso di sé. Il turbamento provocato dal mancato riconoscimento del suo diritto di esistere come individuo e la sua non accettazione da parte della madre, hanno determinato la sua scarsa integrazione con se stesso e con il mondo.

Il risultato di tutto questo è che il tipo schizoide è diventato introverso, si è rifugiato in una vita interiore di fantasia, molto ricca di sentimenti, emozioni e avvenimenti, di cui però non rende partecipi gli altri. Non vuole avere bisogno degli altri; ha imparato presto a contare solo su se stesso, a rinunciare a ciò che non è possibile avere. Ciò può dare agli altri l'impressione che lo schizoide sia una persona autosufficiente; in realtà è ancora una volta una dimostrazione della sua paura di non ottenere quell'aiuto e quell'amore di cui ha avuto ed ha estremamente bisogno.
Lo schizoide afferma di star bene anche solo; in realtà sa quanto sia più terribile sentirsi solo in mezzo agli altri che non in compagnia di se stesso. Il distacco freddo e intellettuale che la persona con struttura schizoide mostra verso il mondo è rilevabile quando in gruppo si hanno momenti di dialogo e di condivisione, oppure quando si esprime liberamente durante qualche seduta individuale. Quando parla di se, lo schizoide tende a dare ad ogni suo comportamento una spiegazione razionale e indiscutibile. Gli è intollerabile ammettere sentimenti negativi, ed è quindi molto importante far riemergere, molto gradualmente, la rabbia e il furore rimossi e provati nei confronti del genitore che l'ha rifiutato.

La prima fase del processo di trasformazione deve necessariamente andare verso il consolidamento della sua personalità. Occorre, inoltre, che egli raggiunga quella capacità di stabilire un profondo contatto emozionale, che gli permetterà di regredire, fino a sperimentare le situazioni che hanno impedito un consapevole sviluppo della personalità.
La personalità indebolita dello schizoide è incapace di resistere nei confronti di chi si offre sinceramente di aiutarlo, è questo è un vantaggio, perché nessun altra struttura caratteriale mostra tanto intensamente il desiderio di "farcela" a superare i propri problemi, una volta che ne abbia acquisita una certa consapevolezza.

La persona con carattere schizoide deve essere aiutata a "Radicarsi" nella realtà, non quella immaginaria della sua personalità insufficientemente integrata, ma quella vera, del mondo che lo circonda. Per ottenere questo, in Bioenergetica, quando si lavora con strutture caratteriali di tipo schizoide vengono impiegati esercizi che non solo mobilizzano energia, ma soprattutto con metodi che favoriscono una dissoluzione equilibrata dell'energia dal centro alla periferia del corpo.
I tipi schizoidi tendono alla "Preflessione", cioè pensano prima o invece di agire, pertanto devono essere spinti, stimolati, incoraggiati, provocati a fare esperienze, a buttarsi, ad agire prima e a riflettere successivamente.
Perciò uno dei "compiti di vita" dello schizoide è imparare l'impegno e l'azione.
Il coinvolgimento sessuale è un altro passo che può essere molto d'aiuto per la redenzione di uno schizoide. Il sesso è un grosso problema per alcuni di loro, perché in questa struttura caratteriale esiste un blocco profondo, un vero e proprio raggelamento delle emozioni. Normalmente lo schizoide adotta queste due modalità: mantiene un considerevole distacco, e allora fa all'amore meccanicamente, ma in questo caso non entra in contatto con la percezione del piacere, oppure evita del tutto il contatto sessuale. Lo schizoide preferisce avere un rapporto con il/la partner sotto l'aspetto affettivo, del cuore, della rassicurazione; ama l'intimità, l'affetto, ma rifugge l'atto sessuale. Per coinvolgersi sessualmente occorre abbandonarsi, perdere il controllo, ma ciò vorrebbe anche dire allentare le difese che tengono a freno le sue paure primordiali.

Ciò che caratterizza nel profondo questo carattere è la negazione del diritto di esistere e quindi l'ansia di essere accettato, di essere riconosciuto. Abbandonarsi completamente nell'atto sessuale significherebbe riattivare il trauma primario e riportare a galla quei sentimenti distruttivi e paralizzanti che lo schizoide ha sepolto in profondità. Imparare a lasciarsi andare nell'orgasmo erotico, è da questo punto di vista, la più grande sfida per un carattere schizoide. Un tipo schizoide che non ammette alcuna passione, che non si permette mai di farsi coinvolgere sessualmente ed emotivamente è una persona incompleta.

Anch'io sono uno Schizoide!

Io stesso sono un carattere schizoide. Fin da piccolo ho cercato di essere un bambino buono, diligente, generoso e tollerante con tutti. Già in giovane età ho cominciato ad interiorizzare quelle voci espresse ed inespresse che hanno preteso: "Stai buono!" "Comportati bene!" "Sforzati!" "Non essere egoista!" "Se fai la brava persona hai sempre da guadagnarci!" E' stato allora che ho deciso di guadagnarmi l'amore del mio ambiente, soddisfacendo queste attese e cercando di diventare un "bravo bambino", un "Santo". I ricordi più dolorosi della mia infanzia, sono legati ad episodi caratterizzati dalle continue pretese, dai rimproveri e dai castighi che subivo da parte dei miei genitori, se tali richieste non venivano esaudite.
Mi ricordo che mia madre un giorno ha detto: "Spero tanto che mio figlio, quando sarà grande, continui a comportarsi da uomo serio ed onesto." Eccomi qua! Poiché sono un bravo ragazzo, ho fatto ciò che la mia mamma si è augurata. Questa voce dentro di me, non mi ha mai abbandonato. Sono l'unico figlio che mia madre ha avuto, non potevo non appagare le sue attese. Col tempo non ho più avuto bisogno delle esortazioni della mia mamma "reale". Ho interiorizzato le sue richieste e oggi Lei è dentro di me, e se non sono abbastanza "buono", "generoso" e "pronto al sacrificio", è la mia personale Voce Interiore che mi sprona e mi condanna. Queste voci non tacciono mai, mi tediano giorno e notte con la domanda: "Sei stato buono abbastanza?" "Sei veramente riuscito a dare una mano a quella persona che sta attraversando un momento difficile?"

Chi non è uno schizoide, non può nemmeno immaginarsi quanto sia penoso sopportare questi infiniti processi penali interiori. Il bambino che appartiene a questa struttura caratteriale, rinuncia allo sviluppo della sua vera personalità per piacere agli altri, per farsi accettare e guadagnarsi un po' d'amore in quell'ambiente freddo e senza contatto umano in cui si è venuto a trovare. Cresce tenendosi a distanza dagli altri perché è tormentato dalla paura inconscia che qualcuno possa fargli del male. Nello stesso tempo sente l'impulso di compiacere gli altri perché il suo bisogno di amore e di caldo contatto è grande, ma la paura di essere ferito lo blocca tenacemente.

Quando attraverso la Bioenergetica scoprii di appartenere alla struttura caratteriale schizoide, questa scoperta contribuì a farmi vivere la più grande esperienza di trasformazione della mia vita. Potevo sentire che un velo stava cadendo, e in un sol colpo mi diveniva chiaro come avessi agito fino a quel momento: avevo sempre cercato di osservare le situazioni obiettivamente, di non essere troppo impulsivo, di ascoltare pazientemente e di essere un consigliere corretto, analizzando sempre le cose in modo preciso, ma per motivi sbagliati. E' abbastanza imbarazzante riconoscerlo ed ammetterlo!

Per questo vale la seguente regola generale: Chi non si sente umiliato, non ha ancora trovato la sua struttura caratteriale!

Infatti quanto più ci si sente umiliati da essa, tanto più ci si avvicina alla verità. Chi dice: "E' meraviglioso essere un tipo schizoide" o non è uno schizoide oppure non ha capito realmente cosa dico su quel carattere. Spero che tutti coloro che guarderanno in faccia il loro Falso Io, possano provare una parte della libertà che io ho provato allorché ho cominciato a rendermi conto di essere un carattere schizoide. Io ho trovato il mio modo per arrivare a un maggiore arricchimento fisico e psicologico: sono diventato conduttore di Bioenergetica, perché ho sentito inconsciamente di dover toccare i corpi di altre persone e di dover essere Presente per gli altri. In questo modo sento che mi stò liberando dalla prigione del mio egocentrismo e dell'isolamento, e che ho la possibilità di entrare in contatto con la mia corporeità e con quella degli altri.

Normalmente uno schizoide mantiene la sua energia solo per se stesso; io da quando ho intrapreso questa professione, anno dopo anno, ho gradualmente sempre più la disponibilità a donare la mia energia agli altri, arrivando a condurre un gruppo di Bioenergetica ogni sera e a fare anche cinque sedute individuali al giorno, compiendo ogni volta un passo verso l'integrazione con me stesso.
Anche se so che probabilmente non sarò mai completamente libero dal lato oscuro della mia personalità, sento che tuttavia da allora la mia vita è diventata molto più tranquilla. Da quando mi sono avviato lungo la strada che mi ha insegnato ad essere io il primo a prendere posizione nei confronti delle mie stesse illusioni, del mio copione di vita, dei miei meccanismi di difesa, sento che posso pretendere lo stesso anche dagli altri. Se gli altri mi accettano, allora anch'io non ho alcun motivo per non accettarli.
Io ho il mio "lato oscuro", e gli altri hanno il loro.
Io so, in ogni caso, che da allora non formulo più tanti giudizi affrettati sugli altri.

Franco Gaspari


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